Rapporto di coppia: la consapevolezza nella relazione, 1° parte

E’ importante rendersi conto che una relazione d’amore soddisfacente e gratificante passa attraverso la consapevolezza: la consapevolezza dei nostri pensieri e delle nostre
frasi standard (o d’abitudine), il riconoscere in noi gli stessi pensieri e le stesse frasi dei nostri genitori (come loro parlavano a noi, così noi parliamo al nostro partner),
il rendersi conto dei nostri schemi comportamentali e di quali pensieri stanno a monte di questi schemi, delle nostre paure, dei nostri dubbi.
La consapevolezza è un processo al quale tutti noi siamo chiamati ad aderire: nessuno ci ha educati all’amore, nessuno ci ha insegnato ad AMARE. Semplicemente, ognuno di noi
ha come modello di relazione quello dei genitori e, più o meno inconsciamente, tende a vivere le sue relazioni affettive o replicando il primo o creandone uno diametralmente
opposto. Quello che ci hanno insegnato con la nostra educazione (il comportarci bene, l’avere buone maniere, avere regole e valori), non è assolutamente sufficiente.
La mancanza di consapevolezza è una delle cause dell’infelicità umana che ci porta sempre a fare gli stessi errori perché vengono ignorati i meccanismi sottostanti.  Spesso
non siamo neppure consapevoli dei nostri bisogni affettivi e delle nostre paure e nella relazione di coppia, proprio dove questi vengono maggiormente amplificati, questa non
conoscenza porta a enormi sofferenze.
Il partner infatti viene quasi sempre scelto in base all’attrazione fisica e poi su di lui vengono proiettati tutti i bisogni affettivi e tutte le aspettative che ogni persona
ha. In pratica, il partner viene scelto non per quello che è realmente, ma per quello che si vorrebbe che fosse. Quindi, dopo la prima fase idilliaca, subentra la delusione
delle aspettative e cominciano i problemi.
Con l’emancipazione femminile il vecchio accordo di reciprocità “Io lavoro, guadagno e mantengo la famiglia e tu stai a casa a governare e allevare i figli” non funziona più;
le donne hanno esigenze di impegnarsi ed esprimersi anche nel mondo professionale e sono sempre più economicamente autosufficienti e gli uomini non si accontentano più di una
casalinga/mamma che può essere facilmente sostituita dalle lavanderie o dai cibi pronti. Entrambi, in grado di non dipendere dall’altro per la loro sopravvivenza e immagine
sociale, chiedono e pretendono dall’altro qualche cosa di più vitale e profondo.
La vita di coppia esige una costruzione costante e paziente da parte di entrambi, sperimentando difficoltà e impegno. L’incontro di due persone porta all’avvicinamento di
pensieri, modalità, abitudini, valori, linguaggi e simboli diversi, che necessitano quindi di conoscenza e di affiatamento. Sono due mondi che vengono in contatto e che
richiedono a entrambi rispetto, apertura, adattamento, pazienza.
Se vissuta in modo corretto, la relazione di coppia rappresenta un’esperienza di vera crescita: la fiducia che si stabilisce tra persone che si stimano porta a comunicare
profondamente e a consapevolizzare aspetti di sé più nascosti, arrivando a sperimentare in modo sempre più autentico il sentimento dell’amore.
Ogni relazione incomincia con un incontro, uno sguardo, un sorriso, una parola. Un po’ alla volta ci si rende conto che si sta bene insieme, che si prova interesse l’uno per
l’altro e si prova a rivelare qualcosa di sé. Si sperimenta la gioia dell’incontro, la trepidazione dell’attesa, un sentimento di attrazione che rende felici, il desiderio di
stare da soli per parlarsi, comunicare e manifestare gesti d’affetto. E’ il momento dell’innamoramento, incontrollabile e spontaneo.
Entrambi desiderano uscire dal sistema chiuso della propria personalità e aprirsi a pensare, progettare e decidere tenendo presente la personalità dell’altro, le sue aspirazioni
, interessi e bisogni. E’ il progressivo influenzamento del mondo dell’uno nel mondo dell’altro, con un continuo arricchimento di significati e sentimenti.
E’ un’esperienza gioiosa, entusiasmante, ma anche impegnativa. E’ l’incontro di due storie e di esperienze di vita diverse e quindi di due mondi interiori, di due percezioni
della realtà diversi.
La ricchezza dell’incontro accade se ognuno rispetta la personalità dell’altro e lo aiuta a realizzarsi. I partner, nella scelta di stare insieme, di camminare e costruire (
partendo da due realtà) una realtà nuova, sperimentano l’amore: essere disponibili a donarsi all’altro per contribuire alla sua crescita evolutiva e spirituale.
Alcuni aspetti diventeranno basilari nella creazione del rapporto e fondamentali nella coppia stessa:
– l’attenzione e il rispetto alla persona in quanto tale e prima di ogni altra cosa, quindi rispetto di sé e dell’altro, di ciò che egli è stato e che è;
– la non pretesa che diventi ciò che vorrei che fosse;
– la stima di sé e dell’altro, avendo fiducia nelle proprie e nelle altrui potenzialità, accettandosi e accettando tutto ciò che costituisce il patrimonio personale di entrambi;
– il realismo della propria e dell’altrui possibilità, chiamando per nome pregi e difetti;
– la trasparenza nel mostrarsi nell’autenticità, avendo il coraggio di comunicare all’altro i propri sentimenti profondi;
– la meraviglia dell’altro per come è, scoprendo ogni giorno il lato buono, gioendo e meravigliandoci di queste continue scoperte che rivitalizzano il rapporto;
– la gioia nel farsi dono continuo e costante all’altro, con disponibilità e disinteressamento.
Un aspetto fondamentale per la buona riuscita di una relazione è la stima per se stesso (la giusta percezione del suo valore) che ognuno dei partner deve avere. Si evita così
il pericolo di scaricare sull’altro il proprio senso di inadeguatezza, ingaggiando modalità di richiesta di conferma continua, di dipendenza dal riconoscimento, che lasciano
comunque insoddisfatti, che non permettono di raggiungere la serenità. Nulla di quello che l’altro farà o dirà per dimostrarci il suo amore sarà mai sufficiente proprio perché
noi stessi non ci consideriamo degni o meritevoli del suo amore.Se non si è contenti di se stessi, ci sono poche possibilità di attrarre un compagno degno; e anche se ciò
accadesse, non credendo di meritarlo, o lo rifiuteremmo o saboteremmo la relazione in una infinità di nodi inconsapevoli.La premessa fondamentale è che tutte le nostre relazioni
sono basate su quella che abbiamo con noi stessi. Non possiamo infatti imparare ad amare gli altri se non riusciamo ad amare noi stessi.
Citazione: da Eric Fromm
L’amore non è soltanto una relazione con una particolare persona: è un’attitudine, un orientamento di carattere che determina i rapporti di una persona col mondo, non verso
un “oggetto” d’amore. Se una persona ama solo un’altra persona ed è indifferente nei confronti dei suoi simili, il suo non è amore, ma un attaccamento simbiotico, o un egoismo
portato all’eccesso. Eppure la maggior parte della gente crede che l’amore sia costituito dall’oggetto, non dalla facoltà di amare. Poiché non si vede che l’amore è un’attività, un potere dell’anima, si ritiene che basti trovare l’oggetto necessario e che, dopo ciò, “tutto vada da sé”.
Amare veramente una persona significa amare il mondo, amare la vita.
Se solo posso dire ad un altro “ti amo”, devo essere in grado di dire “Amo tutti in te, amo il mondo attraverso di te, amo in te anche me stesso”.

rapporto di coppiaE’ importante rendersi conto che un rapporto di coppia soddisfacente e gratificante passa attraverso la consapevolezza.

La consapevolezza è un processo al quale tutti noi siamo chiamati ad aderire: nessuno ci ha educati all’amore, nessuno ci ha insegnato ad AMARE.

La consapevolezza dei nostri pensieri e delle nostre  frasi standard (o d’abitudine), il riconoscere in noi gli stessi pensieri e le stesse frasi dei nostri genitori (come loro parlavano a noi, così noi parliamo al nostro partner), il rendersi conto dei nostri schemi comportamentali e di quali pensieri stanno a monte di questi schemi, delle nostre  paure dei nostri dubbi.
Semplicemente, ognuno di noi ha come modello di relazione quello dei genitori e, più o meno inconsciamente, tende a vivere le sue relazioni affettive o replicando il primo o creandone uno diametralmente d opposto.
Quello che ci hanno insegnato con la nostra educazione (il comportarci bene, l’avere buone maniere, avere regole e valori), non è assolutamente sufficiente.
La mancanza di consapevolezza è una delle cause dell’infelicità umana che ci porta sempre a fare gli stessi errori perché vengono ignorati i meccanismi sottostanti.
Spesso non siamo neppure consapevoli dei nostri bisogni affettivi e delle nostre paure e nella relazione di coppia, proprio dove questi vengono maggiormente amplificati, questa non conoscenza porta a enormi sofferenze.
Il partner infatti viene quasi sempre scelto in base all’attrazione fisica e poi su di lui vengono proiettati tutti i bisogni affettivi e tutte le aspettative che ogni persona ha.
In pratica, il partner viene scelto non per quello che è realmente, ma per quello che si vorrebbe che fosse.
Quindi, dopo la prima fase idilliaca, subentra la delusione delle aspettative e cominciano i problemi nel rapporto di coppia.
Con l’emancipazione femminile il vecchio accordo di reciprocità “Io lavoro, guadagno e mantengo la famiglia e tu stai a casa a governare e allevare i figli” non funziona più.
Le donne hanno esigenze di impegnarsi ed esprimersi anche nel mondo professionale e sono sempre più economicamente autosufficienti e gli uomini non si accontentano più di una casalinga/mamma che può essere facilmente sostituita dalle lavanderie o dai cibi pronti.
Entrambi, in grado di non dipendere dall’altro per la loro sopravvivenza e immagine sociale, chiedono e pretendono dall’altro qualche cosa di più vitale e profondo nel rapporto di coppia.
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