Abbiamo capito che tra l’innamoramento e l’amore vero e proprio, passa del tempo più o meno lungo, in cui continuiamo a stare con l’altra persona ma in modo diverso.
Al termine dell’innamoramento ci aspetta una scelta, quella di “Amare l’Amore” e quindi stare insieme al nostro partner attuale o meno. Se ciò non avviene, gradualmente, ci disinnamoriamo.
Succede, capita e non possiamo farci assolutamente nulla perché è qualcosa di fisiologico.
Del resto come si dice, al cuor non si comanda, e se quella persona, una volta che ci svegliamo dal torpore, quando iniziamo a vederla per ciò che è effettivamente non ci piace, occorre mettere in campo alcune strategie per farsi il meno male possibile e accelerare il processo.
L’opinione comune e che in amore tutto è salvabile.
Stare insieme però significa trascorrere i giorni futuri con complicità, rispetto reciproco, serenità e spensieratezza.
Passione, intimità e impegno o ci sono o non ci sono, nel mezzo c’è solo il nulla.
La fase del disinnamoramento
È proprio quando l’altro perde la sua immagine di perfezione che dovrebbe suonare l’allarme perché in questa fase inizia una scelta.
Il disinnamoramento, ossia la fine di una attrazione o passione amorosa, come da definizione consueta, può esserci sia tra l’innamoramento e l’amore vero e proprio sia quando, purtroppo, l’amore finisce.
In un caso o in un altro, comunque, gli step sono più o meno identici, salvo ovviamente il fatto che quando si tratta di disinnamoramento al termine di una relazione dove c’è stato effettivamente del sentimento per un tempo più o meno lungo, si dovrebbe essere più maturi perché quanto meno si è percorso un pezzo di strada insieme.
Ciò comunque non vuol dire che ci si farà meno male, anzi, spesso accade proprio il contrario.
Sì perché, solitamente, anche se le avvisaglie ci sono state, è uno dei due partner della coppia a disinnamorarsi mentre l’altro o l’altra ovviamente prova ancora un sentimento.
Mancanza di ascolto, perdita d’interesse, assenza di contatto fisico, indifferenza sono degli aspetti tipici del disinnamoramento che si sommano a tutto ciò che è il contrario più che all’innamoramento, all’amore vero e proprio.
Quando proviamo del sentimento per una persona amiamo tutto di lei e “i difetti” per noi sono ciò che la rende speciale.
Nel disinnamoramento, invece, tutto dell’altro inizia a darci fastidio e capita molte volte che proprio quei difetti che la rendevano o dovrebbero renderla unica, ci spingono lontano.
Il segnale più forte del disinnamoramento
Nelle mie esperienze di svariati anni in Love Coaching ho riscontrato che, mentre tutti questi campanelli d’allarme possono essere ascoltati o meno, c’è effettivamente una sola cosa che ci fa aprire gli occhi immediatamente.
Se stiamo bene con una persona non si cerca altro.
Alla base di un rapporto, non solo di tipo affettivo/relazionale ma anche lavorativo, sociale ecc. c’è la fiducia e quando questa viene a mancare crolla inevitabilmente tutto il castello.
Per riporre fiducia nell’altro e per trasmettere fiducia, però, è necessario credere in quel rapporto e aprirsi ove è possibile.
Quando ci disinnamoriamo iniziamo a guardare anche nell’orto degli altri a caccia di segnali.
Iniziamo a guardare altre coppie, quello che è il loro rapporto e, pur coscienti del fatto che “I panni sporchi si lavano in famiglia”, i nostri occhi vedono solo il buono nelle loro relazioni e la nostra mente esalta le differenze tra ciò che accade all’esterno e ciò che sta accadendo tra noi e il partner.
Quando difatti ci accorgiamo che qualcosa sta cambiando siamo alla ricerca costante di tutto ciò che confermi quello che pensiamo, come potrebbe del resto essere diverso? A nessuno piace essere contraddetto, figuriamoci se ci contraddiremmo da soli.
Che si voglia chiamare S.A.R. (sistema di attivazione reticolare), che si voglia chiamare focalizzazione, qualsiasi nome vogliamo dargli, il concetto non cambia: quando inizia la fase di disinnamoramento iniziamo a guardarci intorno e cerchiamo segnali che confermino la nostra scelta di mollare e gettare la spugna.
Cosa fare quando ci disinnamoriamo
Mente e cuore, quando c’è amore, lavorano insieme e in sinergia.
Quando però il cuore manca è la mente che prende spazio e, quando questo succede, spesso ormai è già tardi.
Sì perché prima che la comunicazione ufficiale arrivi, trascorrerà del tempo in cui si valuta, si ragiona, si cercano conferme al fatto che possiamo fare tutti gli sforzi del mondo ma niente terrà in vita un rapporto ormai agonizzante perché ormai il click c’è stato.
Quando questo avviene, dobbiamo essere quanto meno egoisti possibile.
Vivere infelici e far vivere nella stessa condizione il nostro partner, che magari prova per noi ancora un sentimento, è la scelta peggiore che potremmo mai fare.
Gli amori finiscono è di questo che dobbiamo prendere coscienza.
Quando manca il desiderio, l’attrazione, la voglia di stare insieme tutto intorno a noi si muove per farci dire basta.
Se abbiamo provato qualcosa per la persona al nostro fianco, prima di tradirla (perché succederà visto che siamo fatti di carne e ossa), prima di ferirla, prima di annientarla e annichilirla, prima di farci male e fare del male, troviamo il coraggio di decidere e agire.
La sofferenza passa, l’infelicità resta.
0 commenti