Psicologia di coppia: la sessualità nella vita di coppia

Psicologia di coppia: la sessualità è un ingrediente fondamentale in ogni relazione di coppia,

poiché buon segnale del livello di intimità che vige tra i partner; i sentimenti di amore ed il desiderio vanno così di pari passo, dando un grande contributo all’armonia della relazione.

La società moderna, purtroppo, ha in parte contribuito a deviare l’importanza affettiva della sessualità, basta pensare, infatti che in molte coppie il sesso ha altre valenze: c’è chi gli attribuisce la funzione di sedativo, di antidepressivo o di sonnifero; chi lo usa per ottenere dal partner momenti di rassicurazione, di possesso o di mera soddisfazione fisica.
In questi casi il sesso e la sessualità nella coppia perdono qualsiasi accezione affettiva e difficilmente arrivano a portare ad entrambi piacere e quindi sintonia.

Nella psicologia di coppia la sessualità, tuttavia, non si estingue nel solo rapporto sessuale, comprende infatti anche quelle componenti di affetto e tenerezza, che completano i momenti di vicinanza e contatto fisico reciproci.
Diventa quindi elemento fondamentale nella vita di coppia, se intesa come espressione fisica dell’amore nella coppia stessa; è importante, quindi, osservarla e cercare di comprenderne le implicazioni che appartengono all’essenza stessa della coppia: i singoli individui.

Psicologia di coppia: sessualità e individualità
La sessualità è parte integrante della costruzione della personalità dell’individuo e si sviluppa fin dall’infanzia, sia da un punto di vista fisico, sia da quello affettivo, emotivo e culturale in cui il bambino, o la bambina, vengono cresciuti.
Molti tra i più grandi autori di Psicologia (Freud, Mahler, Bion, ecc.) sottolineano come la nostra identità di genere si componga non solo delle origini biologiche, date dal sesso con cui nasce l’individuo, ma anche di quegli aspetti emotivi, relazionali e culturali che derivano dalla nostra esperienza di vita.

Psicologia di coppia: i modelli sessuali che ci vengono portati d’esempio fin da piccoli, sono estremamente caratterizzanti per la nostra crescita, basti pensare al fatto che viene dato quasi per scontato il regalare bambole alle bambine, perché imparino a riprodurre quei modelli di accudimento proposti dalla madre (o da chi ne fa le veci); macchinine, soldatini e palloni vengono, invece, regalati con più facilità ai maschietti per far sì che fin da piccoli si allineino agli stereotipi culturali legati al loro sesso.
Ma non finisce qui, la nostra identità di genere ci condiziona anche nello sviluppo delle nostre capacità relazionali e nell’espressione emotiva; anche in questo caso i riferimenti culturali sono fondamentali, tanto da diventare luoghi comuni anche stereotipati: “i veri uomini non piangono mai”, “le donne si commuovono anche per la pubblicità della carta igienica”.
La realtà odierna sta cominciando, tuttavia, a mettere in crisi questi valori per una spinta all’indifferenziazione di genere funzionale, soprattutto, al marketing; veniamo quindi bombardati continuamente da immagini a volte capovolte dei tratti maschili e femminili: uomini che utilizzano creme per il contorno occhi, molto più efficaci di quelle delle mogli; madri combattive, pronte addirittura a proporre la Haka, tipica danza di guerra dei Mahori, adolescenti spinti all’indifferenziazione attraverso la proposta di mode androgine (gli Emo).
Ad ogni modo, indipendentemente dall’immagine giusta o sbagliata proposta dai media, la sessualità di un individuo si sviluppa fin dai primi anni di vita e si arricchisce degli aspetti caratteristici del proprio genere, ma anche di quelli proposti dai modelli del sesso opposto, fino a ricercarne il completamento nella relazione di coppia, nel raggiungimento di una sessualità soddisfacente anche da un punto di vista fisico (la sessualità genitale di Freud).
Nella coppia le due identità di genere vengono ad unirsi e a completarsi vicendevolmente, solo se viene resa possibile l’esperienza di un dialogo costruttivo tra le parti maschili e femminili di entrambi.
Psicologia di coppia: la sessualità nella coppia dovrebbe essere, quindi, vissuta come una scoperta dell’altro nell’impegno reciproco di integrazione e condivisione delle differenze di genere che i singoli si portano come bagaglio personale.
Integrazione che non può e non deve mai coincidere con l’annullamento di uno dei due partner.

Nelle relazioni di coppia la sessualità fa capolino fin dai primissimi istanti, è, infatti, quella potente spinta pulsionale, motivata anche dagli aspetti fisici e biologici dell’altro, che porta a sentirsi attratti dal proprio partner; senza questa spinta è impossibile lo svilupparsi della fase di innamoramento.

Psicologia di coppia: sessualità nella relazione amorosa
La sessualità si propone, fin da subito, come linguaggio esclusivo e immediato nella coppia, fondamentale alla sperimentazione e all’espressione del sentimento di amore, che diventa quindi anche espressione fisica non solo nell’atto sessuale, ma anche in tutti gli atteggiamenti di tenerezza della coppia (baci, carezze, accoccolarsi sul divano…).
Non c’è da stupirsi, dal momento che studi antropologici hanno dimostrato ormai da tempo che l’essere umano, e i Primati in genere, sono gli unici “animali sociali” che usano la loro sessualità non solo a scopo procreativo, ma anche per esprimere affetto nei confronti del proprio partner; i nostri atteggiamenti fanno quindi parte intrinseca della nostra “natura”.
Non naturali risultano, invece, tutti quegli atteggiamenti largamente diffusi che esacerbano il rapporto sessuale nella coppia della fondamentale componente affettiva, per relegarlo ad un solo strumento meccanico per fini procreativi o per le proprie soddisfazioni narcisistiche e di possesso; non è raro, infatti, assistere al disfacimento di coppie apparentemente già consolidate da anni, a causa di problematiche relative alla mancanza di rispetto del proprio partner.
Mancanza di rispetto che si esprime in modi differenti, ma alle cui radici è possibile ritrovare frequentemente l’assenza di intimità sessuale nella coppia (intesa come intimità unificatrice delle sessualità dei singoli), a vantaggio di una relazione sbilanciata che vede al suo interno una componente “narcisista”, il cui scopo è la soddisfazione esclusiva del proprio piacere personale, e una componente “dipendente”, non in grado di proporre le proprie esigenze, né di arrivare a provare piacere.
La mancanza di equilibrio sessuale e relazionale, se non affrontata e risolta all’interno della coppia stessa, può concludersi solo tragicamente, ossia con il permanere della situazione di disequilibrio, che porta ad progressivo annullamento della componente “vittima” fino ad un’inevitabile perdita di interesse per gli aspetti sessuali della vita di coppia, e ad uno spostamento delle proprie componenti pulsionali su altri elementi affettivi più o meno soddisfacenti (i figli, gli animali domestici, l’amante).
Due sono le soluzioni possibili a questa situazione: la prima vede il progressivo allontanamento dei partner, unito ad un disimpegno emotivo che porterà, inevitabilmente, alla perdita della dimensione sessuale nella coppia e al suo annullamento (“col tempo siamo diventati come fratelli”), la seconda prevede un accumulo esponenziale di sentimenti di rabbia, legati alla frustrazione dovuta ad una situazione sessuale e relazionale insoddisfacente, fino alla loro esplosione in agiti di ricerca di soddisfazioni esterne alla coppia e al suo conseguente sgretolamento e morte (relazioni extra-coniugali che, in modo più o meno spontaneo, portano alla separazione).
Una soluzione positiva è possibile solo nel caso in cui la coppia accetti l’idea di poter lavorare su se stessa e sulle identità distinte dei suoi componenti, riuscendo anche a chiedere aiuto all’esterno.

Psicologia di coppia: sessualità come elemento generativo
Oltre alle componenti affettive e relazionali, la sessualità nella coppia assume anche un compito generativo, nel momento in cui si assume la responsabilità di avere e di crescere i propri figli.
La procreazione, se vogliamo, è la conseguenza biologica ed affettiva della sessualità nella coppia.

Dal momento che si presuppone che i figli vengano visti come risultato di un atto d’amore (che non è solo l’atto sessuale), essi sono anche portatori della continuità biologica della famiglia in cui nascono, delle sue caratteristiche affettive e relazionali e della sua cultura.
Fondamentale sarà, quindi, la loro educazione anche alla sessualità, in quanto porrà le sue basi sui modelli che la coppia genitoriale vorrà e riuscirà a trasmettere.
Psicologia di coppia: vivere bene la propria sessualità di coppia, significa anche riuscire a trasmetterla ai figli come valore positivo, da non temere, anzi, da imparare a ricercare e vivere nella pienezza della propria maturità sessuale ed affettiva.
Purtroppo non è così semplice: la presenza di un vissuto sessuale negativo di coppia, può portare alla trasmissione implicita di elementi non educativi che possono poi sfociare in paure, angosce o vissuti giudicanti, che possono arrivare a causare disagi o veri e propri impedimenti alla maturazione sessuale corretta dei propri figli.

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