Love coaching: che tipo di emozione è l’amore? 1° parte

Pronunciando la parola “emozione”evochiamo una gamma quasi infinita di possibilità di nostri stati mentali. C’è chi ha provato a classificarle soprattutto riguardo all’importanza
e al coinvolgimento. Vi sono emozioni primarie che noi avvertiamo molto presto nel corso dell’esistenza. La gioia, la paura, l’ira, la tristezza sono esperienze che anche un
bambino di due anni ha. Vi sono poi emozioni legate a stimoli sensoriali come il dolore, il disgusto, l’orrore, il piacere, il dispiacere. Nei meccanismi che concernono la
valutazione di sé possono emergere la vergogna, l’orgoglio, il senso di colpa, la soddisfazione, l’insoddisfazione. Tra le emozioni legate al rapporto con gli altri emergono
l’amore, l’odio, la pietà, la gelosia, l’invidia. Vi sono emozioni legate alla percezione e all’apprezzamento delle cose quali l’umorismo, l’ammirazione, la meraviglia.
Vi sono poi stati d’animo che facilmente accompagnano le nostre giornate come la malinconia, l’ansia, l’eccitazione, la solitudine, l’avvilimento, la noia.
Tra le più importanti esperienze emotive della nostra vita ci sono quelle che riguardano le persone e gli oggetti del mondo circostante. Partendo dall’amore per arrivare all’odio
la varietà è praticamente illimitata e ci sono emozioni così plasmanti da caratterizzare atteggiamenti abituali e addirittura personalità. Infatti è tuttaltro che raro incontrare
persone plasmate dall’amore o plasmate dall’odio, per cui questi fondamentali modi di sentire e di aderire al mondo condizionano tutti gli altri possibili.
Allora: che tipo di emozione è l’amore? L’amore è un’emozione positiva perché muove i circuiti cerebrali del piacere e dunque induce alla persistenza e alla ripetizione con
comportamenti che possono avere anche le caratteristiche della coazione. Tutti pensiamo il massimo di bene dell’amore, ma se fosse qualcosa di negativo potremmo affermare che
l’amore è un vizio inestinguibile. Un altro “vizio inestinguibile” è la sessualità e sarà anche per questo che amore e sesso spesso procedono appaiati. E’ vero che i rapporti
sessuali possono sussistere anche senza amore, ma tendo a pensare che non possono sussistere associati all’odio puro. Amare e vivere la sessualità convogliando entrambi i
movimenti cerebrali regolati dalla dopamina, promuovono lo “sregolamento” e la “esaltazione” che porta a progettarsi in contesti nettamente migliorativi. Nessuno si innamorerebbe
o vivrebbe un atto sessuale con altre persone se non avesse la speranza di migliorare la propria vita.
Innamorarsi vuole dire un febbrile stato di desiderio di stare vicini e di amalgamarsi con la persona amata. Amalgamarsi significa non sopportare limitazioni o divieti per cui si
desidera il contatto intimo, la condivisione dei sentimenti e perfino dei pensieri e delle convinzioni, il girare gomito a gomito sotto gli occhi del mondo. Una persona innamorata
desidera ardentemente di fare qualcosa, qualunque cosa per l’altro. L’amore implica sempre tenerezza poiché si vorrebbe scongiurare ogni collisione o contatto brusco con l’altro.
In amore come nel sesso non si possono porre limiti. Quando si inizia tutto diviene possibile. Si finisce di essere individui singoli e si comincia ad essere maschio e femmina in
piena fase rivoluzionaria. La rivoluzione è il mutamento ma non passo dopo passo, come nel riformismo, ma un mutamento vorticoso refrattario alle programmazioni. Nell’unione
dell’amore e del sesso il maschio e la femmina si imbarcano per un’avventura che conserverà sempre ampi margini di inconoscibilità e di mistero.
Anche il corpo degli innamorati entra in una fase di rivoluzione. Il cuore incrementa i suoi battiti, il sangue pressa di più nelle arterie e il respiro si fa più corto ed
affrettato. Sono i segni fisici che dicono che sta succedendo qualcosa di tuttaltro che banale. Gli innamorati, d’altra parte, badano poco al proprio corpo impegnati come sono
nelle emozioni e nei sentimenti.
Un aspetto non secondario dell’innamoramento è il sentimento megalomane dell’esclusività. Esclusività dell’altro che concepiamo come unico, pur sapendo che su miliardi di
contemporanei nessuno ragionevolmente può essere considerato tale. Ed esclusività di noi stessi che pretendiamo l’assoluto possesso della persona amata non hic et nunc ma per
l’eternità. Quando questo possesso è minacciato dalla presenza di un concorrente che si aggira forse casualmente nei paraggi esplode incoercibile la gelosia. Il possesso esclusivo
è palesemente un’aspirazione irrealistica ma ciò nonostante la gelosia si accompagna strettamente con l’amore, con la stessa pertinacia con cui le signorine d’altri tempi venivano
accompagnate dallo chaperon.
Che cosa determina la nostra scelta quando ci innamoriamo è cosa difficilissima da capire. Certamente la vicinanza è determinante. Molti maschi hanno l’occhio languido per Monica
Bellucci, ma difficilmente se ne innamorano essendo la Bellucci impegnata in lidi lontani. Ci si innamora delle persone che bazzicano la nostra stessa quotidianità: stessa scuola,
stesse feste, stessi luoghi di vacanza. Badiamo anche di innamorarci delle persone che fanno parte della nostra stessa classe sociale, del nostro ambiente familiare e del nostro
milieu culturale.
Due persone che si scelgono e che si innamorano hanno sempre l’illusione di essere complementari l’uno con l’altra. In realtà l’unica complementarietà sempre presente è quella
pene/vagina. Il resto è materia criptica in sanscrito letta da illetterato in una notte buia come la pece. Ovviamente una persona con un forte bisogno di essere protetta potrebbe
attagliarsi perfettamente a una persona con un forte bisogno di proteggere e di prendersi cura, ma normalmente le due caratteristiche sono mescolate in ognuno di noi. Se qualche
aspetto di complementarietà può rendere più forte la coppia, bisogna dire che avere caratteristiche troppo spiccate in uno o entrambi i partner più facilmente penalizza l’equilibrio
della coppia stessa. La convinzione popolare che gli opposti si attraggono è altrettanto vera della convinzione contraria che i simili si attraggono. Condividere degli interessi,
a lume di naso è molto meglio che non condividerne alcuno. Ma condividere degli interessi fa parte delle normali possibilità statistiche di due individui presi a caso. La verità
è che ci può piacere sia chi non ci somiglia in niente che chi ci somiglia in determinati aspetti.
Non c’è ombra di dubbio che normalmente l’attrazione sessuale sia un’importante componente dell’innamoramento. Ma bisogna dire che l’attrazione sessuale è davvero potente a patto
che sia reciproca. Potrei portare l’esempio stupido che essendo io attratto da Monica Bellucci non succede nulla anche nell’ipotesi che la Bellucci incontrandomi gettasse su di
me un neutro sguardo. Ciò perché realisticamente è improbabile che Monica Bellucci mi guardi con “l’interesse” con cui io la guardo. Il motore potente del meccanismo è dato dal
fatto che “lei mi piace perché io piaccio a lei”. Nell’amicizia e nell’amore le cose funzionano proprio così. E’ vero che ci si può innamorare di una persona che non ricambia i nostri
sentimenti ma è anche vero che un tale rapporto è destinato a morire presto. I casi di amori “disperati” che facevano l’oggetto della letteratura romantica erano casi patologici
di soggetti inibiti che potevano vivere solo amori impossibili. La verità è che senza “rinforzo” i segnali tendenti a comunicare i propri sentimenti sono destinati a decadere.
Una persona che avendo mandato segnali di interesse per un’altra si trova davanti a un muro, perde ogni interesse, anzi si carica di sentimenti negativi. La corrispondenza dei
segnali costituisce dunque un indispensabile rinforzo reciproco che fa progredire la relazione verso l’amore stabile e il matrimonio.
Vero è che nella coppia accanto a rinforzi positivi vi possono essere rinforzi negativi e tali ambivalenze costituiscono le oscillazioni e le insicurezze di tanti rapporti.
Questi partner sono destinati a soffrire, e spesso accettano la sofferenza in nome di mitiche tracce della memoria che riportano momenti di godimento del passato. In questo caso
le emozioni sebbene normalmente negative sono intrise di speranza. E quando anche la speranza muore forse regge uno stoico senso del dovere: verso i figli, verso la società,
verso la fede religiosa.
Forse l’apprendimento più grande che le coppie dovrebbero acquisire è il seguente: l’amore a un certo punto finisce o comunque si modifica radicalmente rispetto a prima. Quello
che dovrebbe permanere e in alcuni casi permane è la saggezza. La saggezza di condividere il buono che c’è sempre, anche nei casi peggiori. Saggezza vuole dire imparare a
colorare l’esistenza propria e altrui di emozioni positive.
Domenico Iannetti

lovecoachingLove coaching: pronunciando la parola “EMOZIONE” evochiamo una gamma quasi infinita di possibilità di nostri stati mentali.

C’è chi ha provato a classificarle soprattutto riguardo all’importanza e al coinvolgimento.

Vi sono emozioni primarie che noi avvertiamo molto presto nel corso della nostra esistenza.

La gioia, la paura, l’ira, la tristezza sono esperienze che anche un bambino di due anni ha.
Vi sono poi emozioni legate a stimoli sensoriali come il dolore, il disgusto, l’orrore, il piacere, il dispiacere.
Nei meccanismi che concernono la  valutazione di sé possono emergere la vergogna, l’orgoglio, il senso di colpa, la soddisfazione, l’insoddisfazione.
Tra le emozioni legate al rapporto con gli altri emergono  l’amore, l’odio, la pietà, la gelosia, l’invidia.
Vi sono emozioni legate alla percezione e all’apprezzamento delle cose quali l’umorismo,l’ammirazione, la meraviglia.
Vi sono poi stati d’animo che facilmente accompagnano le nostre giornate come  la malinconia, l’ansia,l’eccitazione, la solitudine, l’avvilimento, la noia.
Tra le più importanti esperienze emotive della nostra vita ci sono quelle che riguardano le persone e gli oggetti del mondo circostante.
Con il love coaching si parte dall’amore per arrivare all’odio la varietà è praticamente illimitata e ci sono emozioni così plasmanti da caratterizzare atteggiamenti abituali e addirittura personalità.
Infatti è tuttaltro che raro incontrare persone plasmate dall’amore o plasmate dall’odio, per cui questi fondamentali modi di sentire e di aderire al mondo condizionano tutti gli altri possibili.
Allora: che tipo di emozione è l’amore?
L’amore è un’emozione positiva perché muove i circuiti cerebrali del piacere e dunque induce alla persistenza e alla ripetizione con comportamenti che possono avere anche le caratteristiche della coazione.
Tutti pensiamo il massimo di bene dell’amore, ma se fosse qualcosa di negativo potremmo affermare che l’amore è un vizio inestinguibile.
Un altro “vizio inestinguibile” è la sessualità e sarà anche per questo che amore e sesso spesso procedono appaiati.
E’ vero che i rapporti sessuali possono sussistere anche senza amore, ma tendo a pensare che non possono sussistere associati all’odio puro.
Amare e vivere la sessualità convogliando entrambi i movimenti cerebrali regolati dalla dopamina, promuovono lo “sregolamento” e la “esaltazione” che porta a progettarsi in contesti nettamente migliorativi.
Nessuno si innamorerebbe o vivrebbe un atto sessuale con altre persone se non avesse la speranza di migliorare la propria vita.
Innamorarsi vuole dire un febbrile stato di desiderio di stare vicini e di amalgamarsi con la persona amata.
Amalgamarsi significa non sopportare limitazioni o divieti per cui si desidera il contatto intimo, la condivisione dei sentimenti e perfino dei pensieri e delle convinzioni, il girare gomito a gomito sotto gli occhi del mondo.
Una persona innamorata  desidera ardentemente di fare qualcosa, qualunque cosa per l’altro.
L’amore implica sempre tenerezza poiché si vorrebbe scongiurare ogni collisione o contatto brusco con l’altro.In amore come nel sesso non si possono porre limiti.
Quando si inizia tutto diviene possibile. Si finisce di essere individui singoli e si comincia ad essere maschio e femmina in piena fase rivoluzionaria. La rivoluzione è il mutamento ma non passo dopo passo, come nel riformismo, ma un mutamento vorticoso refrattario alle programmazioni.
Nell’unione dell’amore e del sesso il maschio e la femmina si imbarcano per un’avventura che conserverà sempre ampi margini di inconoscibilità e di mistero.
Anche il corpo degli innamorati entra in una fase di rivoluzione. Il cuore incrementa i suoi battiti, il sangue pressa di più nelle arterie e il respiro si fa più corto ed affrettato. Sono i segni fisici che dicono che sta succedendo qualcosa di tuttaltro che banale.
Gli innamorati, d’altra parte, badano poco al proprio corpo impegnati come sono nelle emozioni e nei sentimenti.
Un aspetto non secondario dell’innamoramento è il sentimento megalomane dell’esclusività.
Esclusività dell’altro che concepiamo come unico, pur sapendo che su miliardi di contemporanei nessuno ragionevolmente può essere considerato tale.
Ed esclusività di noi stessi che pretendiamo l’assoluto possesso della persona amata non hic et nunc ma per l’eternità.
Quando questo possesso è minacciato dalla presenza di un concorrente che si aggira forse casualmente nei paraggi esplode incoercibile la gelosia.
Il possesso esclusivo è palesemente un’aspirazione irrealistica ma ciò nonostante la gelosia si accompagna strettamente con l’amore, con la stessa pertinacia con cui le signorine d’altri tempi venivano accompagnate dallo chaperon.
Articolo di Domenico Iannetti
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