Uomini e donne, indistintamente e ad ogni età, possono essere cintura nera di insicurezze.
Soprattutto all’inizio di una storia, quando ci sta conoscendo, basta poco per scatenare insicurezze che magari si credevano erroneamente rimosse.
Credi di essere al riparo per una questione anagrafica?
Mi spiace ma non è così.
Basta una doppia spunta mancata su WhatsApp, un vocale fatto di fretta, una situazione “strana”, che di strano non ha proprio nulla, per far riemergere tutte le insicurezze sopite, messe da parte con tanta fatica.
Questo vale per tutti se non abbiamo mai affrontato concretamente il mostro dell’insicurezza prima.
Forse si crede che sia un discorso che riguarda più noi donne, connesse come siamo con un mondo meno razionale ma oggi sappiamo che anche gli uomini non scherzano a riguardano e il loro continuo maneggiare e rimaneggiare il cellulare dopo aver mandato un messaggio dimostra che ho ragione 🙂 .
Da dove nasce l’insicurezza nei rapporti d’amore
Che sia un rapporto appena nato o un rapporto che sta per nascere, la musica non cambia.
L’insicurezza nei rapporti dipende dal vissuto delle persone.
Le ragioni dell’insicurezza in un rapporto sono molteplici ma riassumibili in due concetti chiave: bassa autostima e senso di inadeguatezza.
Mentre l’autostima, infatti, rappresenta la conseguenza del giudizio sul proprio valore, l’autoefficacia è la percezione di essere in grado o meno di far fronte a nuove sfide.
E quale sfida è più ostica di quella di accogliere una nuova persona nella nostra vita?
Autostima e autoefficacia sono, in realtà, due aspetti molto importanti nella nostra vita che si completano a vicenda e che si tende a sottovalutare.
Iniziare un nuovo rapporto con una persona significa adattarsi a un mondo nuovo che sicuramente avrà delle piccole grandi insidie da superare.
Partendo dal presupposto che tu sappia già che non conosceremo mai nessuno al 100%, fosse altro perché nemmeno conosciamo noi stessi così in fondo, unirsi con un altro Essere significa iniziare ad esplorare un universo a noi sconosciuto che abbiamo solo iniziato ad intravvedere.
Per questo motivo, prima di iniziare questo cammino, è bene quanto meno conoscere bene sé stessi ed essere veramente pronti per farlo.
Come possiamo pretendere di aprire il nostro cuore ad un’altra persona se non abbiamo nemmeno noi la chiave giusta?
La prima regola per sconfiggere l’insicurezza? Credere in sé stessi
Banalmente, se si vuole dare un calcio all’insicurezza, la prima motiv-azione (motivo per l’azione) è diventare quello che avremmo dovuto essere.
La bassa autostima e il senso di inadeguatezza sono dei blocchi, mattoni che ci portiamo sulle spalle che frenano il cammino.
Credo che a nessuno piaccia viaggiare con uno zaino pesantissimo pieno di cose inutili che mai utilizzeremo, per giunta limitante per il movimento.
La scarsa fiducia in sé stessi è un fardello di cui liberarsi immediatamente ed occorre farlo per gli altri ma soprattutto per noi stessi.
Fardello composto da:
- ricerca continua di attenzioni;
- ricerca spasmodica di approvazione;
- insensibilità utilizzata come maschera per auto-difesa;
- competitività malsana;
- disagio.
Chi è insicuro tende a non ascoltare il prossimo poiché non riesce a stare in silenzio. Dialogo e comunicazione sono alla base di ogni rapporto umano.
L’insicurezza porta anche all’egoismo, siamo noi al centro della scena e i nostri problemi sono sempre più grandi di quelli degli altri.
Chi è insicuro ha bisogno di autopromuoversi per avere conferme dal mondo esterno.
Se ciò non bastasse, in un rapporto a due, l’insicuro diventa geloso e talvolta anche possessivo.
Non riusciremo a vivere serenamente un rapporto a due fino a quando resteremo rinchiusi in questo limbo.
Uscire si può e credere maggiormente in sé stessi e nelle proprie capacità è certamente il primo passo.
A guardar bene, però, è un cane che morde la coda: come si può credere di più in sé stessi se siamo fermi ai cancelli di partenza per via della scarsa autostima e delle nostre insicurezze?
Vincere le insicurezze
Il lovecoaching può darti un aiuto concreto.
Oggi sappiamo che curare il proprio dialogo interiore è il primo passo.
Fino a quando la nostra vita si baserà su convinzioni negative che iniziano con un “NON” (non sono abbastanza, non posso farcela, non troverà mai la persona giusta, …) la vita non potrà mai iniziare a sorriderci.
Siamo noi che creiamo la nostra realtà e lo facciamo agendo prima di tutto su noi stessi.
Per farlo occorre prendere coscienza e accettare la realtà nuda e cruda anche se fa male.
Puoi farlo da sola?
Certamente ma è un processo lungo, complicato e doloroso.
Con il mio aiuto puoi accelerare il processo e, quando sarai pronta, tuffarti in una nuova avventura.
Guardarsi dentro da soli, spesso, non è semplice.
Se lo desideri oggi puoi contattarmi per una consulenza gratuita.
Iniziamo insieme la tua trasformazione.
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