Rapporto di coppia. Ma non è tutto, perché, paradossalmente, noi abbiamo bisogno di conforto e sostegno proprio da parte di coloro che possiamo aver ferito e che possono averci feriti.
Da questo punto di vista non c’è da stupirsi se l’intimità ,
quando viene definita come la condivisione del dolore e della paura di essere
feriti, è così difficile da raggiungere al punto che molti vogliono evitarla il
più possibile , senza però rendersi conto che questo tipo di condivisione è
quella che ci permette di vivere insieme anche le gioie e mantenere saldo il
legame.
Condividere il dolore spaventa : non c’è nulla più del dolore in grado di
metterci a nudo di fronte all’altro.
Condividere il dolore con la persona che
si ama significa entrare in relazione senza maschere e lasciare che l’altro
tocchi con mano le nostre debolezze e fragilità. Significa anche fidarsi
dell’altro e stimarlo capace di sostenerci e continuare ad amarci così come
siamo. Ma non è automatico raggiungere questa condivisione, occorrono impegno,
una profonda stima reciproca e soprattutto occorre che entrambi i partner si
sentano in una posizione di uguaglianza, in una situazione in cui entrambi
siano in grado di riconoscere l’uno di fronte all’altro la propria debolezza e
vulnerabilità.
Del resto, un conto è giocare a carte scoperte da parte di entrambi, un
conto è, per timore che l’altro possa ferirci, mantenere le difese, lasciare
l’altro nel dubbio di essere, della diade, il solo vulnerabile.
Sicuramente
fidarsi a tal punto dell’altro da riuscire a condividere con lui le nostre
fragilità, sentendoci comunque amati e sostenuti, significa avere buone
potenzialità per poter vivere anche le situazioni di crisi e di difficoltà
nella relazione come occasione di crescita e rilancio per le persone e il
legame e non come momento di disgregazione.
E si potrebbe pensare a questa come una terza “contraddizione”, ossia,
pensare, come sostiene Paolo Menghi , che una coppia sta bene non quando non ci
sono situazioni di crisi e sofferenza, ma soprattutto quando è in grado di
approfittare dei fastidi e delle eventuali sofferenze come stimolo a una spinta
evolutiva e ad una comprensione maggiore dell’altro e del legame.
Del resto, i
legami non restano mai uguali, si modificano con il tempo e questo può essere
fonte di crisi. Crisi in greco significa “separazione, scelta”.
Ogni
cambiamento comporta delle scelte, comporta di rinunciare a qualcosa a favore
di qualcosa d’altro. E anche questa può essere vista come un’occasione per
continuare a scegliersi, per riscoprire in se stessi e nell’altro qualcosa di
nuovo, di unico, di utile per perseguire un progetto comune che veda entrambi
vincitori.
Probabilmente non c’è soluzione a queste e ad altre contraddizioni della vita
di coppia. Forse, la vera sfida, per il mantenimento del legame, è quella di
riuscire a guardare al proprio rapporto in tutte le sue sfaccettature,
percependo l’intero e non solo una faccia della medaglia.
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