Vittimismo a parte, spesso l’ultimo baluardo per darsi una spiegazione valida sul motivo per il quale si è così reticenti nel conoscere persone nuove e si fatica a trovare l’amore vero, è darsi una spiegazione con la frase fatta “Perché non mi capiscono”.
Questo può essere vero in parte ma per alcuni davvero rappresenta uno scoglio duro da superare.
Se, difatti, alcuni tendono a rifugiarsi in questa convinzione, per altri farsi capire ed esprimere appieno sé stessi può essere davvero difficile.
Del resto “Sembra così banale, ma nelle relazioni, si deve comunicare” come ci ricorda Peter Krause.
A Krause fa eco Bauman che sostiene, giustamente, che “Il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione”.
Il farsi capire e l’amore, quindi, vanno a braccetto ed è giusto parlarne adesso per chiarire alcuni punti nevralgici.
Aiuto gli altri non mi capiscono
Ammettiamolo, in un mondo sempre di corsa, dove qualsiasi cosa doveva essere fatta ieri, è diventato difficile trovare chi si ferma e ci ascolta.
In un mondo, poi, dove spesso si ascolta solo per rispondere, farsi capire risulta ancora più difficile.
Che gli uomini vengono da Marte e che le donne da Venere è risaputo.
Ciò che ignoriamo è che la comunicazione tra queste due “specie” è ancora ad uno stadio iniziale, malgrado non dovrebbe essere così.
Comunicare significa, sostanzialmente, uscire dalla nostra zona di confort ed incontrare un altro essere per rompere definitivamente la solitudine che pervade ogni istante della nostra vita.
Se c’è una cosa che abbiamo imparato nell’ultimo periodo, che mai avremmo voluto vivere, è che l’isolamento produce dolore.
L’uomo è un essere sociale e, malgrado non lo ammetterà mai, ha bisogno costantemente di rapportarsi con i suoi simili.
Quello che però non si vuole comprendere è che la comunicazione non parte dalla voce ma dall’udito.
Per la cominic–azione, l’azione appunto del comunicare, più che uno che parla serve uno che ascolta.
Oggi “Metà della popolazione mondiale è composta da persone che hanno qualcosa da dire ma non possono. L’altra metà da persone che non hanno niente da dire e continuano a parlare” come ci ricorda Robert Frost.
Se a questo aggiungiamo che la maggior parte della comunicazione è di tipo non verbale o para-verbale e solo la minima parte è prodotta dalla nostra voce, avremo un quadro abbastanza completo per comprendere come farsi capire, nel mondo attuale, sia davvero difficile.
Quindi? Tranquilli, benvenuti nel club dei non capiti!
L’importanza di farsi capire
Chiarezza, concisione, concretezza, correttezza, coerenza, completezza e cortesia… serve altro?
In qualsiasi corso insegnano che le “7 C” fanno miracoli e che diventano fondamentali per esprimere qualsiasi concetto in modo verbale.
Ciò però che spesso si ignora è che, malgrado il concetto che vogliamo esprimere sia a noi chiaro, nella comunicazione è fondamentale ciò che effettivamente arriva ai nostri interlocutori.
Ognuno indossa i suoi speciali occhiali con i quali vede il mondo. Occhiali fatti di valori, credenze e convinzioni propri.
Ognuno, quindi, ha dei filtri speciali che veicolano ciò che proviene dal mondo esterno e, dunque, lo stesso messaggio può essere recepito in modo differente da due persone diverse.
Se ciò non basta, come già detto, il mondo femminile e il mondo maschile sono due universi differenti e oggi abbiamo mezzi elaborati di comunicazione che, proprio perché rendono possibile la comunicazione a distanza, ci fanno paradossalmente comunicare meno.
Se ieri, difatti, mai ci sognavamo di poter spedire in tempo reale un messaggio, oggi tutto corre sul filo e, se non vogliamo, possiamo anche non guardare più in faccia i nostri interlocutori con il misero risultato di comunicare sempre meno.
La comunicazione è fatta più di gesti, linguaggi del corpo, attimi e momenti e una email o un messaggio WA certo non aiutano.
A faccia a faccia, il vis-à-vis resta il miglior modo di comunicare anche se “Tra ciò che penso, ciò che voglio dire, ciò che penso sia, ciò che dico, ciò che voi desiderate capire, ciò che intendete, ciò che comprendete… ci sono dieci possibilità che ci siano difficoltà di comunicazione. Ma proviamo comunque…” come dice Bernard Werber.
Farsi capire
Allora? Cosa facciamo? Rinunciamo?
Comunicare è vita e non possiamo farne a meno.
La comunicazione è un’arte e, se vuoi imparare a suonare la chitarra, devi prenderla in mano per diverse ore la settimana.
Per imparare o re-imparare a comunicare devi esercitarti senza aver paura di fallire.
In fondo non ci sono segreti.
Se “non ti capiscono” non cercare colpe.
Spesso non c’è un vero colpevole.
Semplicemente può essere che l’ambiente che frequenti non sia pronto per quello che hai da esprimere.
C’è una sola cosa che devi sapere: la parte più importante della comunicazione è mettersi in ascolto e, nell’ascoltare, carpire più il non detto che il detto.
Sii semplice nel porti, usa frasi brevi e mettiti sempre in ascolto.
Oggi è facile sorprendere chi abbiamo davanti, basta “sentire” ciò che ha da dire, che non significa però solo prestare orecchio. Crea empatia!
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