La paura di amare, la paura di innamorarsi, la paura di essere innamorati oggi più di ieri e parte integrante della nostra società attuale, tanto che la nuova psicologia moderna ha dato un nome a questo sentimento: philofobia.
Mentre le cause scatenanti della paura di amare sembrano essere quasi sempre collegate al proprio vissuto personale e, in particolar modo, da ricercare nella propria infanzia, quello che ancora oggi non è ancora abbastanza chiaro è che, la paura di innamorarsi o addirittura il timore di essere innamorati, è una situazione invalidante a livello sociale.
Chi soffre di questa paura, tende e tenderà a condurre una vita in perenne solitudine e nel tempo, cercherà sempre più conferme che sostengono questo atteggiamento autoindotto cadendo preda di una spirale crescente che porterà il soggetto sempre più all’isolamento.
Capire questo è già metà dell’opera, ecco perché è utile approfondire questo argomento.
Paura di amare
Uomo o donna, il genere ha poca importanza, oggi chiunque può soffrire della paura d’amare.
È conclamato e non è una novità, sempre più persone a causa della diffidenza, del timore di essere umiliati, della paura di soffrire, oggi rinunciano all’amore per cercare di proteggere la propria incolumità.
Siamo figli di ciò che abbiamo vissuto e, nel bene e nel male. siamo delle spugne, specie in tenera età, che assorbono quanto l’ambiente circostante ha da offrirci per avvalerci dell’esperienza degli altri, farne tesoro e “non commettere gli stessi errori”.
Sì, forse hai capito dove voglio arrivare, ed anche se è semplicistico o riduttivo che dir si voglia, l’ambiente dove abbiamo iniziato a muovere i primi passi ci forma e ci consegna alla vita con una forte impronta.
Coloro che ci plasmano, però, non hanno il libretto d’istruzioni e, in fin dei conti, sono solo degli uomini e delle donne che stanno provando a fare del loro meglio.
Ecco allora come, a volte e inconsapevolmente, basta poco per “rovinare” un piccolo essere senza volerlo.
Il piccolo Essere cresce e, quando si raffronta con la realtà, prende di petto la vita per come gli hanno insegnato e, soprattutto, si serve di ciò che ha imparato anche indirettamente.
È in questo preciso istante che i primi barlumi della paura di amare fanno capolino nella sua vita.
Cosa succede se la storia d’amore che mi appresto a vivere finisce male?
Ok, siamo giovani, buttiamoci.
Le storie d’amore, soprattutto quelle acerbe e in tenera età, però il più delle volte finiscono.
Quanti ne conosci che si sono messi insieme da piccoli, si sono fidanzati, sposati, hanno messo su famiglia ed oggi vivono “felici e contenti”?
Io non arrivo a 5 e ti garantisco che conosco tantissime persone, anche per via del mio lavoro come Love Coach dove no, non aiuto solo coppie in crisi ma anche coppie e persone che stanno già bene e voglio vivere meglio.
Quando una storia finisce, si sa, chiunque prova un minimo di sofferenza.
Del resto trovare il vero amore, quello con la “A” maiuscola non è mica semplice!
Ecco allora che parte un’altra domanda che ci spinge sempre più in basso nel nostro limbo personale quando iniziamo a provare le farfalle nello stomaco la volta successiva.
Lo facciamo per autotutelarci, del resto l’Essere Umano fugge al dolore e non comprendiamo che stiamo sacrificando la nostra vita sull’altare della paura.
E se anche questa volta dovessi soffrire? A questo punto non è forse giusto avere paura di amare?
Già perché, mentre la prima volta, nonostante avessimo avuto dei dubbi, ci siamo buttati, ora abbiamo esperienza di cosa significa “restarci sotto” e queste sensazioni difficilmente si dimenticano.
L’amore però è più forte, specie quando ancora stiamo sperimentando le sue sensazioni positive sia a livello fisico sia a livello psicologico.
Ci si butta nella nuova storia ma, c’è un ma purtroppo.
La paura di amare ha iniziato ad inficiare la nostra vita.
No, ancora non è così forte da farci chiudere a riccio nel nostro castello dorato e sbarrate la porta con quattro mandate ma è lì, c’è, lavora.
Siamo alla ricerca di conferme che avvalorino la nostra tesi.
Il Mondo è un costrutto dei nostri pensieri, non dimentichiamolo mai e la realtà che ci circonda è auto-generata da noi.
Così entriamo nella vita di un’altra persona ma lo facciamo con diffidenza.
Ci armiamo di una serie di stereotipi che la società, ma anche amici e parenti, hanno pensato bene di confezionare per noi:
- gli uomini sono tutti inaffidabili;
- le donne sono tutte falici;
- presto a tardi l’amore finisce;
- le storie sono belle solo nei primi mesi, poi sale la monotonia;
- ………
L’elenco è sterminato e, accanto ai luoghi comuni per così dire “generali” ci sono luoghi comuni particolari riferiti a determinati culture, zone, ceti sociali ecc.
Tendiamo, in parole povere, ad auto-sabotare la storia e questo perché convinti che quello che pensiamo sia vero.
Tutti gli uomini presto o tardi tradiscono!
Ne siamo convinte e cerchiamo in tutti i modi ciò che conferma questa tesi.
Gelosia e scenate senza motivo dove credi che porteranno il nostro partner prima o poi?
È dura da spiegare ma, devi comprendere che, quando abbiamo una credenza, forte e radicata, facciamo di tutto perché questa sia vera e ciò succede per un semplice motivo: nel presente la credenza siamo noi e se viene meno veniamo meno noi stessi.
Magari in coaching ti spiegherò meglio questo concetto ma, ora, mi interessa che tu comprenda quanto perverso sia questo meccanismo.
La paura di amare, la paura di innamorarsi, la paura di essere innamorati investe la nostra esistenza e, tutto ciò che ci capita intorno, avvalora una sola tesi: sto bene da solo o da sola e non ho bisogno di nessuno.
Questo è vero? Parliamone…
L’Essere umano non è fatto per stare da solo, nonostante la paura di amare
Certo, chi te lo nega!
Potresti stare sul cucuzzolo di una montagna in santa pace, coltivarti il tuo orto e vivere serenamente ma credi davvero che sia una vita piena ed appagante?
L’uomo è un’animale sociale come diceva uno che la sapeva molto lunga.
Viviamo in un contesto storico dove l’interdipendenza è fondamentale e, se è vero che prima di cercare l’altro dobbiamo essere già completi, perché le stampelle non servono nella vita, è solo nell’altro che possiamo cercare la completezza che ci occorre per evolvere come individui.
Rapportarsi a livello sociale va bene.
Rapportarsi a livello lavorativo va bene.
Ma accanto a relazioni sociali e lavoro, l’amore e le relazioni sentimentali sono il caposaldo imprescindibile per una vita completa.
Si hai sofferto, è chi non l’ha fatto?
Sei stato tradito, deriso, umiliato, usato… credi di essere il solo ad avere queste “medaglie al merito”?
Rialzati ora e vivi.
La paura di amare, la paura di innamorarsi, la paura di essere innamorati non può e non deve frenare la tua corsa per essere ciò che davvero meriti di essere.
Io posso darti una mano se lo desideri.
Oggi tanti uomini e donne ti stanno aspettando, basta volerlo!
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