Quanto è sana la gelosia nella coppia?
E’ un sentimento misterioso e difficile da interpretare, perchè si manifesta nei modi più svariati, cambia continuamente forme d’espressione e, soprattutto, varia da persona a persona, il grado di coinvolgimento e l’intensità di reazioni ad esso collegate.
La gelosia è forse vecchia quanto l’uomo, connessa da sempre all’idea della passione e della vita vissuta pienamente.
Ne soffrivano persino gli esseri perfetti e divini che abitavano l’Olimpo, affligge Medea e la trascina alla follia, costringe Orlando a divenire furioso: su di essa scrivono fiumi d’inchiostro scrittori di ogni tempo, da Catullo a Tasso, da Dostoevskij a Pavese.
Ed alzi la mano chi, almeno per un istante della sua vita, non si è sentito nei panni di un moderno Otello, in preda al tormento di una gelosia incontrollabile ed accecante.
Ma perchè nasce questo sentimento? Quando è segnale di una coppia “sana”, indice di interesse e partecipazione verso l’altro? E quando, invece, si trasforma in un “mostro dagli occhi verdi”, a detta di Shakespeare, in una sorta di controllo ossessivo che soffoca il rapporto?
La gelosia, come sentimento al limite tra razionale e non, si svela passione legata a ragioni biologiche, psicologiche e soggettive.
E’ connessa innanzitutto con il senso di territorio e possesso, con il bisogno e la ricerca della presenza fisica altrui, stimoli comuni a tutti gli esseri viventi e che permangono nell’uomo per lo più a livello inconscio.
Un grande ruolo giocano poi le componenti psicologiche: c’è di mezzo il proprio senso di identità, di indipendenza, l’equilibrio costruito nella coppia, ma soprattutto ci sono pause, ansie ed ossessioni evocate da eventi esterni o rappresentazioni mentali.
Un tradimento precedente, le proprie insicurezze e fragilità, cambiamenti di condizioni e stili di vita nella coppia, possono innescare un meccanismo, il più delle volte ricollocabile nella dimensione di “normalità”, altre volte invece, riconoscibile come ossessione e degenerazione.
La gelosia è di mille volti e con i più vari modi di espressione. Si presenta in modo improvviso ed inatteso, con tipici segnali fisici e comportamentali: accellerazione del battito cardiaco, stato generalizzato di ansia, sbalzi di umore, tendenza all’irritabilità, inappetenza, sono i sintomi più comuni.
Dal punto di vista comportamentale, esistono diversi “modelli” di gelosia:
- Esiste la gelosia “romantica”, legata al desiderio ed alla passione verso la persona amata.
Si tende ad enfatizzare qualità e doti del partner (bellezza, intelligenza, sensibilità) che ce lo fanno percepire, spesso inconsciamente, come “appetibile” agli occhi di altri e, dunque, scatenano in noi ansia di controllo, sospetto, senso di rivalsa, odio ed ostilità verso i presunti “rivali”.
E’ una forma di passione comprensibile, spesso legata alla fase di innamoramento inziale, in cui a prevalere sono stimoli irrazionali e non c’è ancora la coscienza di stabilità e certezza della coppia. - C’è la gelosia “competitiva”, che non si focalizza su presenza fisica e sentimenti dell’amato, ma opera piuttosto un costante confronto ed una competizione con l’altro, nei termini di successo lavorativo, di visibilità sociale, di realizzazione personale.
E’ una forma di gelosia, lontana dai canoni più classici, ma assai comune oggi, come causa predominante dei problemi di coppia. - C’è infine la forma di gelosia ossessiva, che potremmo definire “sindrome di Otello“. La persona, senza motivazioni reali, è convinta dell’infedeltà del partner e si impegna nella ricerca quotidiana ed ossessiva di “indizi” del tradimento.
Inoltre, è incline al vittimismo, attribuisce ogni responsabilità di di disagio nella coppia al partner e ne restringe autonomia ed occasioni d’indipendenza.
Il soggetto vive con diffidenza e sospetto ogni iniziativa dell’altro, tentando di scoprire qualcosa o estorcendo vere e proprie confessioni che, nel momento in cui arrivano, intensificano aggressività e delirio.
Vi riconoscente in uno dei volti della gelosia? Bene, ecco alcuni consigli per vivere meglio un sentimento che, provato nelle giusto dosi, è un aspetto importante della vita affettiva, ne misura importanza e valori e può addirittura far bene alle relazioni.
Se siete “romantici”, la vostra è una gelosia sana ed equilibrata, che potete vivere meglio rafforzando la fiducia in voi stessi, evitando l’idealizzazione del partner (che è al nostro livello ed è stato scelto da noi), ma soprattutto evitando che ferite e fantasmi del passato, possano influenzare ed alterare i nostri comportamenti nella coppia.
Se soffrite di gelosia competitiva, dovete acquisire maggior fiducia nelle vostre competenze, evitando di addossare fallimenti e responsabilità agli altri. Bisogna razionalizzare il più possibile ogni avvenimento, legandolo a circostanze determinate, oppure a proprie carenze e debolezze, in modo da creare un’evoluzione costruttiva del rapporto.
Se invece siete dei moderni Otello è bene che corriate subito ai ripari: la minaccia è quella di arrivare ad una rottura imminente della relazione.
Dovete imparare a gestire la vostra ansia, le vostre frustrazioni ed evitare il più possibile comportamenti di blackout furioso seguiti da fasi di pentimento e remissione.
Se avete dubbi ed ossessioni, dovete affrontarli (magari aiutati da un esperto), capire perchè ci sono e qual è la loro origine, in modo da imparare a riconoscere poi le vostre alterazioni della realtà ed evitare che influenzino il benessere della coppia.
Qualcuno diceva che un pizzico di gelosia fa sempre bene, Otello però, almeno per questa volta, lasciamolo struggersi solo per la sua Desdemona!
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