Perché Amore non significa dipendere dall’altro

amore dipendenza

Vuoi bene al tuo partner o non puoi farne a meno?

E già, una domanda a brucia pelo non è il modo migliore d’iniziare una conversazione costruttiva ma riesce a far aprire gli occhi a tanti, dandogli il necessario scossone.

Sì perché fin quando va tutto bene nella relazione, il resto è ok, ma quando scopriamo che il nostro partner ha sogni, desideri, aspettative che entrano in conflitto con i nostri e soprattutto possono portarlo via dalla nostra zona di controllo è allora che iniziano i temporali.

In amore dobbiamo essere noi stessi, accogliendo l’altro senza caricarlo di aspettative, altrimenti entreremo certamente nell’ennesima relazione per noi tossica e disfunzionale.

Invece, nelle sessioni di Love Coaching mi confronto con persone che, per stare bene, hanno bisogno che il partner sia sempre vicino.

Questo è attaccamento non amore e prima ce ne renderemo conto prima potremmo dare una svolta alla nostra vita.

Amore non significa dipendere dall’altro

Credo che ormai sia abbastanza chiaro: una coppia ben assortita è formata da individui già indipendenti e formati che scelgono di stare insieme per condividere un percorso che indirettamente porterà benefici a entrambi.

La coppia, quindi, si forma perché entrambi provano un sentimento e “i benefici” sono solo una conseguenza di questo, non il motivo per cui due persone fanno questa scelta, altrimenti si tratta d’interesse che non ha nulla a che vedere con l’Amore.

Quando esiste una dipendenza, sotto qualsiasi forma ma soprattutto di tipo affettiva, siamo legati all’altro per bisogno non per desiderio e questo non gioverà alla vita né dell’uno né dell’altro.

Se proviamo paura che l’altro possa lasciarci, che la storia possa finire, ci stiamo solo facendo del male, questo voglio metterlo in chiaro subito!

Perché?

La dipendenza affettiva

La psiche umana è un labirinto infinito in continua evoluzione, tuttavia oggi sappiamo molto sul comportamento dell’essere umano.

La dipendenza affettiva è qualcosa di estremamente serio che, a lungo andare, distrugge qualsiasi rapporto.

Scarsa autostima e bisogno di protezione, non c’è altro.

Oggi sappiamo cosa spinge una persona a credere che la propria felicità sia legata alla vicinanza o meno dell’altro.

A primo acchito questo potrebbe sembrare amore ma trasformarsi in geishe non ha nulla a che fare con questo sentimento.

Chi sviluppa una dipendenza affettiva, quasi sempre, cerca un rapporto stabile e duraturo e fa di tutto perché questo avvenga.

La ricerca della continua approvazione dell’altro, non porta mai nulla di buono.

È amore se le emozioni del nostro compagno hanno più importanza rispetto alle nostre?

Può trattarsi di amore quando la nostra autostima dipende dall’approvazione dell’altro?

Anche se l’amore potrebbe leggermente assomigliare alla dipendenza affettiva, è soprattutto nei conflitti, che ricordo essere salutari in determinate situazioni, che questa emerge.

Chi ha una dipendenza di questo tipo, in effetti, raramente riesce a prendere una posizione o una decisione e, se questo avviene, ciò causa forti sensi di colpa.

Se poi, viviamo la nostra storia non nel qui e ora, ma nel futuro, convinti che ogni singolo comportamento sbagliato possa far sì che la relazione finisca, vivremo con l’eterna paura di essere abbandonati e tutto ciò che diremo o faremo sarà in funzione di evitarlo.

Chi vive questa situazione, difatti, ha sempre difficoltà a riconoscere i propri pensieri e le proprie emozioni e ovviamente esprimerli.

Inoltre, la perenne paura che venga meno il rapporto stabile e duraturo, comporta scelte sbagliate, prima tra tutte un controllo maniacale sul proprio partner che presto o tardi, proprio come una profezia auto-avverante dirà basta: nessuno vuole essere privato della propria libertà.

Alla dipendenza affettiva ci si arriva poco alla volta, apri gli occhi subito!

La dipendenza economica

La favola antica di “due cuori e una capanna” resta sempre attuale, anche se il tempo è un signore e ci ha dimostrato più volte il contrario.

Già in tempi antichi le famiglie si mettevano d’accordo per far sposare i propri figli al fine di aumentare il prestigio sociale e le proprie ricchezze.

Siamo passati da famiglie patriarcali e famiglie matriarcali in un batter d’occhio ma da sempre tiene banco la questione della dipendenza economica.

Sapevi che c’è un termine preciso per descrivere la persona che ne assoggetta un’altra al 100% controllandola economicamente?

Si chiama abuso economico e si tratta di un abuso sia fisico sia mentale in cui l’abusante cerca di limitare il più possibile il suo partner e farlo dipendere dalla sua persona.

In questa dipendenza, ci sono, dunque, due attori: l’abusante e l’abusato, che in realtà può essere anche più di uno in caso di figli.

L’abusante solitamente vieta alla persona abusata di lavorare o formarsi, ed ha un controllo maniacale sulle spese normalmente monitorando un conto cointestato.

Tutti dovremmo stare attenti alle spese, questo è chiaro, soprattutto in questo periodo, ma nell’abuso economico c’è sempre una particolarità: ogni membro della famiglia deve farlo tranne l’abusante, spesso perché è l’unico che porta realmente i soldi in casa e quindi l’unico “capace” di gestirli.

Il problema concreto di questo tipo di abuso è che, spesso, si aggrava così tanto da limitare anche l’acquisto di cibo, vestiario e beni di prima necessità.

Ovviamente non sempre c’è un abuso di questo tipo e la dipendenza economica può manifestarsi anche in altri modi.

Oggi, soprattutto, molte coppie restano insieme perché non hanno altra scelta.

Quante persone “separate in casa” conosciamo che non possono rifarsi una vita?

Se c’era l’amore questo è finito da un pezzo e, anche se questa situazione può a volte far sperare che, come accade nei film, tutto ritorni com’era un tempo, questo raramente accade.

Vivi una situazione simile? Scappa il prima possibile, è un consiglio d’amica.

La dipendenza del legame

Soprattutto se non siamo in presenza di una coppia appena formata, ciò che la relazione ha prodotto diventa con il tempo un collante per i due partner.

Figli, una casa, magari un’attività, lo stesso matrimonio.

Spesso due persone scelgono di restare insieme, nonostante tutto e tutti, propri per i legami.

Certo, ieri era quasi la norma, inutile nasconderci dietro a un dito.

Quante donne conosco che stiravano le camicie dei mariti che uscivano per incontrare l’amante, pensi davvero che non lo sapessero?

Ma andava bene così, anche perché la donna era considerata com’era.

L’uomo poteva fare quel che voleva e il matrimonio “non sia mai che finisce”.

Che direbbero in giro?

Che disonore per le famiglie d’origine!

Cosa avrebbe fatto questa poverina abbandonata?

Oggi, per fortuna, tutto è cambiato, tuttavia alcune situazioni di questo tipo in tanti, forse troppi posti persino in Italia, ancora permangono.

Certo, non sta a me dire cosa fare della tua vita.

Di una cosa però sono certa, ogni giorno che vivi in questa situazione è un giorno che sottrai a te stessa o a te stesso per ricominciare a respirare.

Soprattutto oggi, quando l’amore davvero non ha età, perché ostinarsi a vivere senza amore?

È una follia.

Amore significa Amore

Nel tempo tanti si sono arrovellati il cervello per capire cosa questa parola significasse.

Amore significa amore, in tutte le sue diverse sfaccettature.

Amore, però, non significa dipendere perché se questo succede non può esserci amore.

Mezza mela e mezza mela possono fare una mela?

Certo ma una mela cucita male la riconosci subito, un frutto in salute lo si nota a occhi chiusi, basta il profumo.

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