Il Love Coaching è specificatamente un aiuto importante per ritrovare consapevolezze perdute, in questo articolo di Guglielmo De Martino ne capiremo meglio i risvolti.
Cosa bisogna fare per una persona che nasce come una pozzo vuoto senza fondo perchè diventi una persona piena capace di amarsi e sentire l’amore come uno stato di diritto?
Quale strategia adottare per affrontare il vuoto e trasformarlo in pieno, e dilatare lo spazio? Dilatare l’amore e la coscienza?
Forse appena consideriamo noi stessi e l’altro come un valore inestimabile, entriamo in un’ottica di spontanea attenzione all’amore ed alla felicità che non dipende mai da nessuno se non dalla nostra attitudine!
L’amore è un attitudine spirituale! Da oriente ad occidente e dall’antichità ad oggi dove ridondano sempre gli stessi messaggi.
Quando siamo bambini ci dicono di amare i nostri fratellini, Dio ci dice di amare i nostri fratelli … Per vivere bene è deve avere un amore vero. Ma si può fare dell’amore un dovere?
Nessuno ci ha mai detto che amare è uno stile di vita e che non si compra e non si vende e non si impara: si lascia andare, anche per niente!
L’amore è una sorta di volontariato. “…pensavo di voler tanto bene a mia madre ma temevo sempre di perdere il suo affetto. La mia affettività è rimasta per numerosi anni ingabbiata in questo amore/paura, e quindi, troppo preoccupata di essere amata, non ho saputo amare…”
Spesso, innamorarsi vuol dire creare relazioni in cui si cerca solo di riconquistare finalmente la madre o quel padre persi da bambini, quando si anelava uno sguardo, una carezza, un tocco, ed il vuoto invece pervadeva la nostra giornata fatta da fantasie e rifugi romantici su come avremmo voluto vicino nostro padre o nostra madre. Siamo persi anche da adulti in quel vuoto con in più l’illusione di riempire quel vuoto con tanti affetti di tante persone che non vediamo, in quanto specchio di figure mai state presenti come e quanto volevamo. Sperimentiamo ancora la fame.
A volte ci fermiamo e ci chiediamo chi è questo Dio/amore impossibile, e dolorosamente sentiamo la paura che Dio possa non esistere. Con un lavoro più profondo possiamo giungere alla conclusione che per amare, dobbiamo iniziare ad amare noi stessi, unica garanzia di sincero amore.
Inizia così ad avere un senso il grande comandamento: “ama il tuo prossimo come te stesso” .
Non siamo mai soddisfatti delle prestazioni amorose degli altri, sempre in credito di amore anche a cinquant’anni, non sapendo ancora bene cosa l’altro rappresenta per noi. Per sentirci amati accettiamo spesso inconsapevolmente una grossa manipolazione dei sentimenti.
La tensione interiore che si produce per riuscire ad avere l’amore vero che ci spetta, paradossalmente ostacola il libero flusso dell’amore.
Così rimaniamo stupiti quando scopriamo il sacrosanto diritto che l’altro ama a suo modo e sol così può farlo: in realtà stiamo scoprendo finalmente che l’altro è un altro e che non è neanche nostro padre o nostra madre.
Guglielmo De Martino
Vi aspetto nelle prossime settimane per la seconda e terza parte di questo articolo
Un abbraccio
Anna De Angelis
Love coaching e Consulenze
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