A volte queste spiacevoli circostanze nel rapporto di coppia ci offrono l’opportunità di ricordare che
ancor prima di essere un “noi” siamo un “io” e un “tu” e che, proprio queste due entità hanno costruito le basi del “noi” attraverso un lavoro fatto insieme.
Nei momenti di crisi della coppia, qualora veramente si voglia perseguire un cambiamento, allora sarebbe utile che ognuno riconoscesse le proprie responsabilità sulla vita di coppia: quello che nel tempo si è scelto di dire o di non dire, quello a cui si è acconsentito o meno, quello che si è preteso o rifiutato.
Un cambiamento di coppia è auspicabile solo se ogni partner ha come obiettivo il proprio cambiamento personale, ancor prima di bramare il cambiamento dell’altro.
Gli sforzi che ognuno decide di fare per se stesso e quindi, di conseguenza, anche per il rapporto di coppia, influenzeranno il percorso della relazione.
Saranno le scelte di ogni partner a condizionare l’esito della relazione di coppia: evoluzione, stallo, rottura, involuzione.
Una totale intolleranza verso il modo di essere dell’altro tanto da arrivare a rifiutare la diversità e ad esigere solo il cambiamento del partner, raramente porta a risultati duraturi, maturi e forieri di serenità e armonia nel rapporto.
Il lavoro dovrebbe essere svolto a quattro mani o più, se aggiungiamo anche le mani dei terapeutiche, soprattutto nei momenti di crisi, possono rivelarsi di grande aiuto.
Ognuno giunge all’ appuntamento con il partner con un proprio bagaglio personale, una propria storia fatta di problemi risolti ma anche di molti problemi non risolti. A volte si cade nella tentazione di pensare che l’altra persona possa fornirci la soluzione o addirittura che la coppia possa essere la soluzione ai nostri problemi: non è casuale che sia stata proprio quella particolare persona ad attrarre la nostra attenzione e ad avere in sé ciò di cui noi, in quel dato momento, necessitavamo.
A volte, pretendendo esclusivamente il cambiamento dell’altro, rischiamo di diventare ancora più ciechi rispetto a quegli aspetti di noi che ancora soffrono e che aspettano di evolversi, “da soli” o magari “al fianco” della stessa persona che li ha condivisi con noi per tutto questo tempo.
In questo processo di crescita personale ma anche reciproca, gioca un ruolo fondamentale la possibilità di instaurare una comunicazione scevra dalla paura di esprimere le proprie volontà e le proprie esigenze, una comunicazione autentica che abbia come principale ingredienti un ascolto sincero e un rispetto genuino verso l’altro.
Una comunicazione di coppia che permetta realmente di “cum-prendere”, ovvero “prendere insieme”, dei nuovi significati su cui fondare un nuovo incontro e un nuovo rapporto; unacomunicazione di coppia che non aspiri necessariamente al consenso uniformante da parte dell’altro, consenso che, se eccessivamente bramato, rischia di appiattire diversità che potrebbero invece rivelarsi arricchenti e stimolanti; una comunicazione di coppia che punti principalmente alla condivisione.
Autore: Dott.ssa Maura Santandrea
L’articolo inizia qui:
0 commenti