Love coach: qual’ è la differenza fra sentimenti ed emozioni?
Love coach: la paura
La mente e il corpo reagiscono agli stimoli con un insieme di sensazioni che assumono per noi un significato.
Chiamiamo emozione, moto dell’animo, questa esperienza.I più comuni segnali di quell’emozione a cui abbiamo dato il nome di paura sono noti a tutti: tremori, rigidità muscolare, secchezza delle fauci, pallore, sudorazione.
La paura è l’emozione che ci avverte di un pericolo sollecitandoci ad intervenire per proteggerci e difenderci, pertanto è utile, anzi necessaria.
Se non ci fosse, saremmo portati a correre con indifferenza gravi rischi e la nostra stessa sopravvivenza potrebbe risultare compromessa. Provate infatti ad immaginarvi alla guida di un’auto completamente privi della paura: al primo semaforo potrebbe anche andar bene, al secondo… forse, al terzo!
Gli uomini senza paura hanno lunga vita solo nei film.Come una spia luminosa, la paura ci segnala pericoli evidenti e nascosti spingendoci a ricercare una difesa adeguata.
Quanti modi abbiamo per provvedere quando ci appare il segnale di questa spia luminosa? Almeno tre. Il primo è scappare: la fuga è la risposta più immediata di fronte ad un pericolo imminente, ed in molti casi risulta appropriata ed efficace. Se siamo aggrediti da chi è più forte di noi, tanto da rendere inutile ogni difesa, la fuga consente di salvaguardare la nostra integrità. Possiamo per altro, allo stesso modo, sfuggire situazioni sociali o circostanze che comportino gravi rischi per noi.In molti casi una difesa è possibile a patto di non ostinarci a contare solo sulle nostre forze.
Altre persone possono avere le risorse per fronteggiare un pericolo che incombe, e magari sono disposte a metterle a nostra disposizione.Chiedere aiuto è la seconda possibilità. Per farlo occorre rinunciare ad un po’ del nostro orgoglio e, affinché l’aiuto sia effettivo, scegliere bene a chi chiederlo, e come.
Mi viene in mente infatti quella storiella un po’ greve nella quale un tale, dopo aver subito una violenza da un aggressore, si rivolse ad un’altra persona per essere soccorso, ma questa, approfittando della condizione di debolezza del malcapitato, lo sottopose alla medesima violenza. Conviene stare attenti!
Tutti possiamo avere bisogno di aiuto pertanto, oltre a poter contare sull’affetto e l’amicizia delle persone care, si può fare affidamento sulla reciproca possibilità di soccorso in momenti di bisogno.
In questi casi le cose vanno meglio se si sono fatti contratti chiari ed espliciti: “ti aiuterò a preparare il tuo esame per il quale sei in difficoltà, se tu il prossimo Natale mi darai una mano a ridipingere la mia stanza”.Occorre fare attenzione a coloro che offrono aiuto prima che sia richiesto: conviene indagare bene cosa, consapevolmente o no, si aspettano in cambio. Quando mi rispondono “ma niente, naturalmente”, i miei sospetti hanno un motivo in più.
Se neppure l’aiuto di altre persone ci salvaguarda dai pericoli e permane la paura per cose più grandi di noi, come gli eventi sfavorevoli del caso o quelli naturali (malattia o morte), la cosa migliore è provare ad essere saggi accettando i propri limiti e la propria fragilità.Le nostre paure possono riferirsi ad eventi reali ed obiettivamente pericolosi o legarsi a fantasie che appaiano pericolose solo soggettivamente.
Tutti possiamo incorrere in questo tipo di esperienze e sentirci inspiegabilmente timorosi in relazione a motivi che altre persone trovano inconsistenti. Se queste emozioni cominciano a dominare la nostra vita, conviene consultare uno specialista di cure psicologiche.
La manifestazione estrema della paura è il terrore: il pericolo è grande, imminente e grave.Non è un’esperienza gradevole, solo quelli molto bravi riescono a gestirla.
La paura consente la nostra sopravvivenza pertanto è bene imparare a considerarla una preziosa alleata che possiamo apprendere a gestire ed a utilizzare per la nostra protezione.
Dalla scrivania della Love coach Anna De Angelis: articolo di DeLucia & DeLucia analisti transazionali
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