Rapporto di coppia: i segreti per tenere accesa la coppia
Matrimonio e convivenza trasformano gli amanti in una coppia, se va bene formata da amici, ma a volte anche da nemici “separati in casa”. E allora addio innamoramento, sogni ed emozioni, mentre si fanno largo noia e rassegnazione, quando non il desiderio di tornare al più presto liberi e disponibili. Nonostante i figli, nonostante tutto.
Nel rapporto di coppia, stando al numero sempre in crescita di fallimenti e divorzi, sembra proprio che la scelta estrema guadagni sempre più spazio, oggi e nel futuro. Ma può anche accadere che il rapporto di coppia duri nel tempo.
Ecco i segreti per tenere accesa la curiosità, l’intimità e la complicità e quelli per evitare che, esaurita la fase dei cuori accesi, si ceda all’abitudine e alla fatica quotidiana trascurando l’impegno a stare realmente insieme.
Nel rapporto di coppia per vivere insieme con gioia al riparo da palliativi perdenti, non bisogna conoscere l’invidia, la gelosia, la competizione ed è necessario evitare di stare sempre sul piede di guerra per poi magari irritarsi se l’altro/a ci assilla con i suoi problemi.
Si rivelano invece un toccasana, l’intimità, l’accoglienza, il calore reciproco, rassicurante e benefico, e la condivisione del proprio mondo emotivo.
Così come è meglio la tenerezza partecipata del sesso obbligato. Facile a dirsi, ma evidentemente non altrettanto scontato a farsi, almeno a giudicare dal gran numero di coppie “scoppiate” che sembrano smentire ogni ottimismo, Eppure, nonostante
le oggettive difficoltà, il miracolo del rapporto di coppia felice, se non automatico e certo, può essere almeno possibile. Perché, anche quando si è perso ogni slancio, si può ritrovare il piacere di stare insieme, proprio come accade agli amanti. Basta tenere lontana la tentazione di voler rendere il/la partner uguale a se stessi, non restare in silenzio, non censurare gli istinti, non cadere nell’ipocrisia pur di creare un clima amichevole e un’armonia fasulla.
Insomma basta non “andare in sonno” o, all’opposto, saper sventare la schermaglia perenne. La parola d’ordine è stare alla larga dal rischio di diventare “amici o nemici” e impegnarsi, invece, a riconoscere l’autonomiagli spazi dell’altro, per vivere i momenti nel rapporto di coppia con fantasia e disponibilità.
Sopravvivere al rapporto di coppia, è così difficile?
Sopravvivere al rapporto di coppia non è difficile, spesso è noioso quando non doloroso.
Vi è infatti un gran numero di coppie che vive il proprio percorso sotto la cappa dell'”ormai”, del dovere, del perbenismo, della rinuncia alla qualità del rapporto di coppia, della resistenza a ogni costo. Più difficile, ma necessario se non si vuole incorrere nel rischio della fastidiosa sopravvivenza, è evitare gli errori strategici nel creare le basi per la vita di coppia, come, per esempio, il confondersi l’uno nell’altra togliendosi reciprocamente spazi di movimento libero, lasciarsi trasportare dal sogno dell’amore eterno, investire il partner dell’aspettativa che egli possa rimettere in scena quello che aveva proposto di sé nella fase di innamoramento.
Soprattutto è però fondamentale mettere a disposizione del rapporto di coppia tre elementi fondamentali: creatività, complicità e disponibilità a mettersi in gioco. Per essere amanti possibili è insomma raccomandabile seguire il seguente decalogo:
1) svelare i sentimenti, anche quando sono negativi;
2) mantenere e permettere gli spazi liberi;
3) evitare la permalosità e la sua espressione più frequente: il broncio;
4) non prefissarsi l’obiettivo di far cambiare il partner;
5) non confondere il partner con la riedizione di un proprio genitore con cui ci sono conti in sospeso;
6) non equivocare i premi di consolazione per primi premi;
7) dare spazio all’intimità prima ancora che al sesso;
8) lasciare i genitori a casa loro;
9) avere fiducia negli investimenti per ricominciare dopo un periodo di crisi;
10) cancellare l’ipocrisia, che è il vero cancro nel rapporto di coppia.
Rapporto di coppia: convivenza o matrimonio? Pregi e difetti…
I pregi della convivenza sono la disponibilità a vivere la relazione di coppia senza il bisogno del timbro di un’istituzione: chiesa o Stato, come pure la fiducia reciproca malgrado la mancanza di tutela di una legge che garantisca entrambi i partner.
Se si vuole trovare un difetto, va ricercato nell’eventuale necessità di vivere un legame con vincoli deboli sul piano giuridico che può coincidere con quella di un’analoga debolezza nella dimensione affettiva e di investimento.
E gli amori fuori dalla coppia?
Come ci dicono tutte le statistiche, sono frequenti sia per lui, sia per lei. Il tradimento non è necessariamente un indicatore di malessere della coppia: può essere dettato, per esempio, da un’occasione particolare senza futuro, o da un bisogno estemporaneo di conferma di sé.
Tutto si complica però quando è in gioco un coinvolgimento affettivo che inevitabilmente toglie energie da mettere a disposizione del rapporto di coppia. Poiché la scoperta di un tradimento ha sempre effetti nocivi per la vita di coppia, nell’immediato e in seguito, generando sfiducia e controllo, sarebbe il caso che fosse tenuto nel più assoluto riserbo. Tradire preoccupandosi di ogni cautela perché il partner ne sia tenuto al riparo, è forse la sola espressione di un’iprocrisia utile
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