Love coach: quando si parla di amore, viene subito da pensare a quel sentimento tipicamente “romantico” al quale siamo abituati a dare un significato preciso di struggimento, affetto, comunione, passione fisica.
Ai giorni nostri, però, sembra che il termine “amore” si sia gradualmente svuotato del significato che lo contraddistingue e che l’amore stesso non corrisponde più all’idea di dedizione totalizzante nei confronti della persona amata.
Ogni pulsione o reazione amorosa è soggettiva, tuttavia si possono riconoscere alcune tappe obbligate che fanno parte del “percorso amoroso” di ognuno di noi: l’infatuazione, l’attrazione e, infine, l’attaccamento.
Nella prima fase, l’aspetto fisico ed altri fattori giocano un ruolo decisivo nel selezionare un possibile compagno; in questa fase di amore puramente materiale, si apprezza l’altro per la propria apparenza ed esteriorità. Ma cosa succede una volta passata questa prima fase?
Il Partner viene giudicato con altri criteri, quale la cultura, i valori, la sensibilità. Le valutazioni riguardo a questi ultimi determinerà il passaggio all’ultima fase, quella in cui si svela la vera profondità del sentimento e il compagno viene apprezzato non solo per i suoi pregi, ma anche per i suoi difetti.
Oggetto d’amore non sono più le caratteristiche ideali o predeterminate della persona, bensì l’essenza piena e totale della persona stessa.
Questa, in chiave teorica, sarebbe dunque la declinazione dell’amore, ma potremmo affermare che questa sia, per così dire, la regola? Il concetto di “amore”, dal passato ad oggi, si è veramente evoluto o viene semplicemente interpretato diversamente?
Questo è il quesito che vorrei condividere con voi per cercare di capire insieme se questo sentimento, da millenni celebrato da poeti, scrittori ed artisti sia lo stesso che si vive oggi nella cosiddetta vita reale, ma che invero, molti “comuni mortali” ritengono essere uno sconosciuto.
E si è parlato di vita reale non a caso, perché nell’epoca della informatizzazione globale e dell’abbattimento delle distanze comunicative, una moltitudine sempre più cospicua di persone si rifugia nelle “chat line” alla ricerca dell’amore perfetto.
Attribuendo ad uno sconosciuto interlocutore la proiezione di desideri ed aspettative, perdendosi morbosamente in sentimenti regalati a dei fantasmi bidimensionali, privi di voce e di odore.
Nella mia quotidianità professionale ascolto tantissime persone che mi portano la loro sofferenza nel vivere l’amore e tantissime che mi portano il loro desiderio di voler vivere l’amore nella sua vera essenza.
L’idea che comunemente si ha del sentimento e, in particolare dell’amore, è del tutto estranea a quasi tutti i casi trattati da me in questi ultimi 12 anni.
In quasi tutti dell’amore non c’era traccia, di qualunque natura fosse il sentimento sul quale avevano e vivono la loro relazione , per quanto fosse difficile immaginarlo, l’amore forse non c’era mai stato.
Bisogna ricercare le traccie dell’amore seguendone l’evoluzione in uno spazio di millenni che si è snodato fra vicende terribili che hanno insanguinato il mondo occidentale, sino alla decadente società della noia e dell’opulenza dei nostri giorni, che ha rinunciato all’idea romantica dell’amore, inseguendo altri obiettivi e traguardi.
Eppure, per quanto non sia facile rispondere agli interrogativi che ci poniamo, forse una risposta c’è: l’amore trova fondamento, nasce e cresce in ognuno di noi, è noi fa parte di noi ed è così che diventa il riflesso di noi stessi, diventa il sentimento in cui, a nostra volta sarebbe naturale rispecchiarci.
In poche parole in noi tutto è amore, bisogna tornare alle origini, attingere alla nostra primordiale natura, per ri-trovare la matrice dell’amore che è dentro noi sin dalla nascita , non è mai scomparsa abbiamo solo dimenticato che esiste, ma c’è.
Dalla vostra Love Coach Anna De Angelis
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